Glacier Care 2006

di Alessandro Beltrame e Gionata Coacci
documentario dur. 26' (Ita/Eng)
fotografia: Alessandro Beltrame,
editing: Carlo Bertolotto
co-produzione Oceano Film, MAP Responsibility

L’obiettivo della cinepresa in volo, esamina avanzando rapidamente il paesaggio dall’alto.
La natura incontaminata e selvaggia del Parco dello Stelvio scorre veloce sotto la pancia dell’elicottero, una vallata verde, lunga, con i suoi boschi e il torrente si dispiega su su fino alla sorgente, e poi la gola di pratoni si restringe fino a chiudersi, ormai senza alberi, con una ripida parete di roccia grigia. Saliamo fino al crinale tagliente della catena di cime che separano il Trentino dalla Lombardia: scollinando d’improvviso, si apre uno scenario imponente di ghiacci raccolti dalla corona di montagne: il Ghiacciao dei Forni con le sue cascate di seracchi bianco-grigi, sembra un paesaggio antartico. Siamo sul più esteso ghiacciaio delle Alpi italiane. Là giù In basso, sulla distesa bianca-crepacciata, piccola piccola ma ben visibile sul candore accecante, una squadra di ricercatori lavora intenta a rilevare lo stato di salute del ghiacciaio, che si sta ritirando di anno in anno, soffrendo l’aumento di temperatura del pianeta. Gli uomini sul ghiaccio, sono i dipendenti di una grande azienda farmaceutica, condotti dal più esperto glaciologo italiano in una missione del tutto speciale: per tutta l’estate si sono alternati in diversi punti del ghiacciaio per radiografarlo e per scrivere la sua cartella clinica durante la stagione calda. E’ la prima volta che il volon-tariato ben addestrato di un’azienda privata aiuta i ricercatori di un’università italiana a completare un progetto di monitoraggio: I ghiacciai rappresentano un patrimonio fon-damentale per l’ambiente: sono l’indicatore più immediato e affidabile delle variazioni climatiche, e una riserva strategica di acqua dolce, oltre che un forte polarizzatore dei flussi turistici di sostentamento alla comunità.

E’ un segno del cambiamento dei tempi: una risposta alle esigenze dell’ambiente e della comunità che lo abita. Si chiama Responsabilità Sociale d’Impresa e convolgerà come una rivoluzione, il coinvolgimento delle aziende e del mondo privato nel sociale. L’era del profitto a tutti i costi si sta concludendo. Cresce la consapevolezza che la difesa del patrimonio ambientale è l’unica chiave di volta del business: niente ambiente, niente risorse da sfruttare. L’ambiente integro è il vero business del futuro. L’azienda farmaceutica protagonista sul campo, è da sempre attenta alla comunità in cui opera: ha deciso di svolgere, grazie al contributo di consulenti esperti in studi ambientali, l’attività di formazione dei propri dipendenti con un progetto di salvaguardia. E’ un’esperienza unica per ciascuno dei partecipanti. I dipendenti si sono messi in gioco e hanno potuto fare una diagnosi delle proprie capacità tecniche e umane, in un ambiente estremo, diverso da quello quotidiano della città. Il progetto “Glacier Care” ha lo scopo di raccogliere una serie di dati sulla velocità di spostamento, la dimensione e sul fenomeno dell’ablazione ( la velocità di scioglimento ), per realizzare un modello tri-dimensionale della massa glaciale, che permetta di valutare il comportamento futuro del ghiacciaio.

Uomini in fila indiana salgono con gli zaini e l’attrezzatura, due camosci si rincorrono sul costone della morena, facendo franare dei sassi. L’acqua del torrente d’uscita erompe a valle tumultuosa. Il silenzio delle cime avvolge lo scenario, mentre a turno, tre squadre di volontari, percorrono la distesa di ghiacci in lungo e in largo, misurando con il laser, fotografando, scendenso nei crepacci, perforandolo col vapore, per analizzare gli spessori.
Poi, la sera, al campo base, hanno compilato gli schedari per arricchire la banca dati dell’Università Statale di Milano che tiene sotto controllo il “Paziente Ghiacciaio”.

Il professore s’interrompe dal suo compito di conduttore e racconta con molta precisione che cosa è un ghiacciaio e come si trasforma durante il ciclo delle stagioni.

Un geologo dell’equipe spiega come i dipendenti dell’azienda operano per svolgere il progetto.
Dal vivo gli operatori si parlano per coordinarsi e scambiarsi i dati. Una guida alpina perfora con un trapano un masso erratico, per inserire un misuratore GPS.

Il professore racconta con tono appassionato come il movimento del ghiacciaio e la sua corsa a valle, siano un sintomo di buona salute: il grande mostro geologico vive come un organismo preistorico e soffre il cambiamento radicale dei tempi: l’estinzione dei ghiacci ci mette in allarme sulla risposta di GAIA, il pianeta vivente.

Il documentario racconta un iniziativa CSR, ovvero un primo esempio di persone di un’azienda che agiscono sul campo per sviluppare un piano di formazione e compiere nello stesso tempo un’azione di Responsabilità Sociale d’Impresa: 27 persone di un'azienda, guidate da uno staff specializzato e condotte dal glaciologo Professor C. Smiraglia, dell’Università Statale di Milano, compiranno in 3 momenti diversi rilevazioni e misurazioni sul ghiacciaio dei Forni, in Lombardia.

Si intende raccogliere dati per conoscere il “Fattore di regressione dipendente dalle variazioni del clima per valutare le risorse idriche strategiche a disposizione in futuro.
In parole povere di quanto si ridurrà il ghiacciaio e quanta acqua potrà fornire prossimamente al consumo diretto dell’uomo.

Il professore Smiraglia interviene in questo progetto in prima persona, anche con la collaborazione dei suoi assistenti, guidando personalmente le attività operative.
Si rileva che i dati raccolti saranno poi effettivamente utilizzati per le ricerche in ambito universitario. E’ un tassello concreto, utile, fruibile, messo a disposizione della comunità scientifica, oltre che un circoscritto, ma incisivo esempio da emulare per dare alla ricerca ciò di cui ha molto bisogno: interventi in termini di volontariato motivato e qualificato, mano d’opera che si metta in gioco di persona sul campo.

Un progetto patrocinato dal Ministero dell’Ambiente - Parco Nazionale dello Stelvio, Provincia di Sondrio, Consorzio Turistico di Bormio – Guardia di Finanzia – Guide Alpine dell’Alta Valtellina - FAO Progetto Mountain Partnership.

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